Combray

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Primizie scadute

In Cinema, Letteratura, Libri, News on 31 luglio 2013 at 23:18

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Sembra che Orazio Nelson soffrì di mal di mare per tutta la vita, anche se la cosa non gli impedì di trionfare a Trafalgar in modo da trasformarla in Square.

Avevo in mente un lavoro ponderoso per “La terra trema” di Visconti, in cui avrei analizzato i numerosi aspetti del film, aiutandomi con delle sequenze fondamentali da caricare su YouTube. In realtà, una volta scoperto che la Ripley’s film ha rieditato il dvd, tutto il lavoro è andato a puttane dato che mi hanno chiuso già una volta un canale per violazione di copyright, caso già analizzato in questo blog qualche mese fa.

In realtà di canali su YouTube ne chiudono tanti, penso a “I De Filippo” degli amici che avevano caricato molto materiale interessante su Eduardo e Peppino e “Santibailor Channel” che aveva fatto un lavoro meritorio e certosino postando numerosi film italiani importanti degli anni ”40-50 fra cui “Fari nella nebbia” di Franciolini, un film del 1942 che non sono mai riuscito a vedere.

Fermo restando che tutto il discorso dei vari diritti su film di 60 anni fa è solamente patetico (l’altro giorno cercavo “Roma città aperta” e l’avevano appena tolto, come se da una biblioteca comunale non si potesse consultare “I promessi sposi”) mi domando se avere un occhio di riguardo nei confronti di certi parametri compositivi abbia ancora senso. La ripleysfilm carica su YouTube, a titolo di promo per il DVD, una sequenza de “La Terra Trema” in teoria l’unica approvata ed ufficiale (fatto che si evince dal fatto che compaiono pubblicità varie durante la visione, cosa che nei canali di veri appassionati non capita mai) con un unico commento, di un tale a firma Soul Dark, questo: “bella scena….xo nn ho capito nnt xD”.

Soul Dark, teniamoci in contatto.

Peregrinazioni

In Cinema, Letteratura, News on 31 luglio 2013 at 20:37

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Nelle mie peregrinazioni cinematografiche, mi sono imbattuto spesso in cestoni pieni di DVD in supermercati di infimo ordine che contenevano capolavori dimenticati.

Tempo fa incrociai un vecchio film di Mario Mattoli con Alida Valli, Fosco Giachetti ed Eduardo De Filippo dal titolo “La vita ricomincia”. Tutto ad 1,90 euri, recitava l’infame cartello con evidente maldestro errore di sintassi. Mi meravigliai non poco del proletario prezzo, che campeggiava tristemente fra un bancale di orzate ed un addetto ad i cellulari che cercava di convincere un pensionato esodato della bontà dell’ultimo piano tariffario di Yumdt, che prevedeva chiamate illimitate gratuite in Nepal per sherpa e loro congiunti.

Il cestone messo lì a bella posta per tentarmi, mi tentò, e rovistai attentamente per controllare quante copie vi fossero del dramma mattoliano del 1945. Le copie erano tre, colto da un improvviso attacco di micragneria culturale e convinto che il paese non fosse ancora pronto per tutto questo, incautamente tirai dritto.

Ma le mirabili decadenze che affliggevano lo stivale, ebbero quei giorni di Aprile un sussulto. Io, che chiuso nel mio sapere avevo sempre denunciato lo stallo filmico del medio spettatore italiano, tornai e non trovai nulla. Vendute, ritirate dal mercato, fallate per un problema tecnico e rottamate, che fine avevano fatto? Mi avvicinai tremebondo all’omino dei cellulari, con l’euro e novanta che avevo preparato con cura che mi tintillava nelle tasche e chiesi lumi.

Mi guardò come per decifrare un enigma e chiamò un suo collega per un consulto. Dopo aver ridacchiato un po’ mi risposero di non conoscere il film e che comunque loro con dei segaioli non volevano aver niente a che fare, aggiungendo che il loro market film porno non ne vendeva e di rivolgermi alla videoteca sulla statale che trattava ogni genere di nefandezza. L’omino dei cellulari poi sfruttò abilmente la situazione che mi vedeva alle corde, per vendermi un piano tariffario agevolato di Pocafone che prevedeva l’uso dello smartphone come sonda per il controllo dei cestoni metallici di dvd. Uscii sopraffatto dal dolore e con lo smartphone impazzito che, entrato in risonanza col navigatore, bippava a più non posso segnalandomi immense praterie.

Salvai il film qualche anno dopo una notte a raitre. Alida Valli, teneramente canta “Io t’ho incontrato a Napoli” brano che Hoagy Carmichael scrisse nel 1945 quando con le truppe alleate risalì lo stivale. Anche se i miei canali su YouTube sono in fase di stallo, potete ancora trovare alcune sequenze su Epifanies.

Onorato scrittore

In Cinema, Letteratura, News on 14 luglio 2013 at 06:53

onorato scrittore

Incominciamo dal Melzi, ove il nostro Onorato è il celebre romanziere francese che nella sua opera “La Commedia umana” tratteggia il carattere dell’odierna società.

Per Le Petite Larousse, Honoré è uno scrittore francese brillante e molto fecondo, e la Commedia, malgrado qualche caduta di stile e la minuziosità di qualche descrizione, è una serie di romanzi rimarcabili per la “verve pittoresque”, la potenza dell’osservazione ed il tratteggio fine e profondo delle umane passioni. Le Petite Larousse Illustré ha, a differenza del Melzi Nuovissimo, una serie di brevissimi sunti in cui racchiude molte opere fondamentali della letteratura mondiale.

Siamo nel 1911, la Grande Guerra che spazzerà via in un sol colpo illusioni perdute, belle epoque ed esposizioni universali è dietro l’angolo ma, La Cousin Bette è ancora descrivibile in poche righe come un romanzo di Balzac del 1846, ammirabile per la descrizione dei caratteri: Bette, contadina terribile che diventa una perversa donna di mondo; i Marneffe, coppia infame; il barone Hulot che la passione degraderà fino all’avvilimento. Fin qui l’odioso preambolo dal sottoscritto vergato di un romanzo che, per i nostri amici di Wikipedia, diventa una soap-opera ante-litteram, aggiungo io non senza trattini, ma-che-cazzo-scrivete.

“Il lettore troverà passioni, intrighi, invidie, gelosie, folli amori, grandi sacrifici ma anche cupidigia, erotomani, onore. Praticamente di tutto”e poi “Bisogna infatti ricordare che la Parigi dell’epoca era come la New York di oggi, ci si arricchiva in fretta e tutto era un turbinio di affari più o meno leciti.”

Cacchio è vero, appena l’ho letto ho pensato subito a New York e non al vicolo cieco del Doyenné, che vedeva la casa di Bette e dei Marneffe avvolta nell’ombra proiettata dalle alte gallerie del Louvre, annerite dal vento del Nord, dove le tenebre, il silenzio e l’aria gelida dominavano quelle strade, che si tramutavano in uno scannatoio la sera, in cui i vizi di Parigi, celati dalla notte avevano il loro libero corso.

Ma a parte questo, che dire degli erotomani. Il termine mi disgusta perchè non significa un cazzo ed andrebbe abolito dal vocabolario italiano in quanto termine demenziale, ma tu vuoi convincermi a leggere il romanzo titillando i miei più bassi istinti? E sia, prendo per erotomani il barone Hector Hulot d’Ervy, commissario ordinatore sotto la Repubblica ed ex intendente generale d’armata, ed anche (immagino) Célestin Crevel ex primo commesso di papà César Birotteau, ma poi il Duca di Blangis dove lo metto. E dire che il Marchese non lo descrive mica male nelle 120 giornate.

“…Ma se questo capolavoro della natura era violento nei suoi desideri, cosa mai diventava, gran dio!, quando l’ebbrezza della voluttà l’incoronava? Non era più un uomo, era una tigre in furore. Guai allora a chi serviva le sue passioni: il suo petto si gonfiava ed esplodeva in urla spaventose e atroci bestemmie, gli occhi sembravano eruttare fuoco, schiumava, nitriva, lo si sarebbe detto il dio stesso della libidine. In qualunque modo godesse, perdeva il controllo delle sue mani, ed era stato visto più volte strangolare una donna nel momento stesso del suo perfido orgasmo.”

 

Mentine

In Cinema, Letteratura, Libri, News on 7 luglio 2013 at 07:35

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“Mentine, mentine frescheee!” – Si era ridotto così, dopo una vita di stenti, a vendere mentine all’angolo della 43esima.

Catalogato a torto nel genere umano, Garin Ramoneur non scese mai a compromessi. Artista del sublime, cesellò per anni le sue mentine, senza curarsi del mercato globale e della rivoluzione industriale che, di mentine artigianali, non ne voleva sentir parlare.

Non è mia intenzione qui biografizzarlo in maniera romantica, falle nel suo ego non sono difficili da trovare, di certo il tentativo di rapina alla Peppermint Fresh Inc. in cui utilizzò un autocompattatore di rifiuti della nettezza urbana per non dare nell’occhio, venne giudicato con benevolenza dal giudice che gli concesse le attenuanti generiche per motivi sociali (Garin infatti, prima della rapina per non dare nell’occhio raccolse porta a porta l’immondizia dell’intero isolato, sistemando con cura i sacchetti nel vano compattatore).

Si rovinò essenzialmente per la sua cocciutaggine di intellettuale, per anni insistè a procurarsi la menta per i suoi prodotti nell’isola di Guam dove conobbe (anni prima che lo ritrovassero le autorità giapponesi) il sergente Shoighi Yokoi che si nascondeva dagli americani. Non volle mai rivelargli l’amara realtà, che la guerra era finita, che gli yankees avevano vinto e che gli ideali muoiono all’alba o qualcosa di simile (ma questo lo aveva letto su di una pagina del Reader’s Digest mentre incartava un pacchetto di mentine per un cliente).

Quando ritornò nell’estate del 1972, Shoighi non c’era più. Due pescatori giapponesi, il 25 gennaio del 1972, lo sorpresero al limite della boscaglia intento a pescare. Nel 1944 si era rifugiato sull’isola per sfuggire ai soldati americani con altri 8 compagni. Venne riportato alla civiltà come si sradica una stella alpina e la si schiaccia in mezzo ad un libro.

Garin perse un caro amico e si chiuse in se stesso. Non tornò più all’isola di Guam, anche se aveva fatto amicizia con alcuni chamorro che la popolavano. Il business di mentine crollò (insostituibile risultò essere la menta di Guam per le sue sopraffine qualità organolettiche) e fu costretto alla famosa rapina.

Fu visto in pubblico l’ultima volta a Stoccolma il 26 febbraio del 1972 in una singolare manifestazione. Ventimila massaie svedesi incazzate, sfilarono in corteo per le vie della capitale protestando contro il caro-prezzi e minacciando di boicottare alcuni generi alimentari. Lo stesso giorno, in Italia, si dimise l’ennesimo governo Andreotti, affondato al Senato da 158 voti negativi.

Nell’immagine di presentazione potete ammirare Blaze Starr (con cui Garin ebbe una breve ma intensa storia d’amore) un attimo prima che inizi a sfilarsi le calze.