«E’ il Nuovissimo Melzi che mi ha reso dubbioso della natura umana?»
Così si esprime Umberto Eco ne “La misteriosa fiamma della Regina Loana”, dopo aver riportato la definizione di Platone data dal Melzi, in cui si insinua che il filosofo greco riunì una bella collezione di suppellettili.
Se il professore di San Bartolomeo non è molto tenero con il più insigne dei filosofi, anche se ne rende omaggio, dobbiamo sì considerare la natura dell’uomo anche per i suoi percorsi deliberatamente inclusivi. Ora, chi è un libraio, che cosa sono i librai e quale ampio settore rappresentano?
Nell’antichità e più precisamente in Atene, ebbero bei negozi che servivano di riunione ai dotti ai curiosi agli oziosi. L’annoso e secolare spinoso problema del costo della cultura, viene affrontato in modo mirabile portando delle cifre. Soprattutto nella penisola ellenica altissimo fu il costo dei libri, tanto che Aristotele pagò 20.000 lire un Omero e Platone 9.147 lire un trattato di Pitagora. Non è stato mai mio costume dimenare i fianchi per notizie così eclatanti, considerata la mia incapacità, suppellettili a parte, di quantificare le 9.147 lire spese da Platone per il suo Pitagora.
Ora se complicato appare il calcolo del costo della vita nella Grecia dei filosofi, considerato che il Melzi potrebbe essersi sbagliato per via di un agente di cambio disonesto che ha taciuto sulla valuta reale greca che era la dracma e consapevole di essermi infilato in cul di sacco, vi aggiorno definendolo un francesismo che ha in italiano come corrispettivo il termine ronco. Ma cos’è un ronco? Semplice, ronco: roncone, vicolo senza uscita,collinetta colle.