Combray

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Il 28 dicembre 1895

In Uncategorized on 24 luglio 2011 at 08:38

Sono passati poco più di 110 anni e già la storia comincia a far acqua da tutte le parti. Una sera di sabato 28 dicembre del 1895, a Parigi fa freddo, ma i boulevard sono ugualmente affollati. Natale è passato da poco, e ci aggira fra bancarelle di dolci, giocattoli e baracconi di tiro a segno. In realtà c’è chi dice che, sì quella sera faceva freddo e il vento era gelido, ma strade e marciapiedi erano deserti, la gente rincasava velocemente alzandosi il bavero e le varie baracche allestite per le feste erano già chiuse. L’unica cosa che sappiamo per certo è il luogo, uno scantinato pomposamente ribattezzato Salon Indien, che si trova presso il Grand Café al numero 14 del Boulevard des Capucines. Chi passa è attirato da uno striscione di tela bianca su cui campeggia la scritta Cinématographe Lumière.

 La parola cinematografo non è nuova. Il 12 febbraio del 1892, il francese Léon Bouly deposita un brevetto per un suo apparecchio per la cattura delle immagini in movimento e lo chiama Cinématographe. Di fatto quasi nessuno sa cosa significhi la parola, ma ci troviamo lungo i Boulevard di Parigi, dove come scriveva Balzac c’è la vita. Il Salone Indiano è attrezzato con un centinaio di sedie e uno schermo bianco. I tre Lumière, papà Antoine ed i figli Louis e Auguste, che tramite un loro dipendente, il fotografo Clément Maurice, hanno organizzato la serata, sono degli industriali chimici che operano nel campo delle lastre fotografiche. Il lato romantico che vede scanzonati boulevardier passeggiare ed entrare per caso nel locale, cozza contro una realtà ben diversa.

 I Lumière, che hanno già presentato la loro invenzione alla comunità scientifica il 22 marzo, hanno invitato direttori di teatri d’arte varia e d’illusionismo e qualche giornalista. L’operazione è chiaramente commerciale, sono degli industriali e dalla loro invenzione sperano di ricavarne un profitto economico. Anche monsieur Volpini, il proprietario del salone, pensa di guadagnarci qualcosa, ed affitta il locale ai Lumière per un anno a trenta franchi al giorno. Confiderà ai posteri di aver rifiutato la proposta del signor Clément Maurice di una percentuale sugli incassi. Qualche settimana più tardi la fila di persone in attesa davanti al Grand Café arriverà fino a Rue Caumartin. Duemila spettatori al giorno assisteranno alle proiezioni del cinematografo, il signor Volpini avrà gettato alle ortiche il più grande affare della sua vita e penserà seriamente di cambiare cognome. (1_continua)

Segnalazioni cinematografiche volume 81

In Cinema, Libri on 5 giugno 2011 at 00:01

Il libro di cui parliamo oggi è Segnalazioni cinematografiche volume 81-1976  un agile volumetto edito dal Centro Cattolico Cinematografico. Il libro è rivolto ai responsabili delle sale cattoliche e raccoglie le recensioni dei films usciti in quell’anno. Caliamoci per un attimo nel 1976. I films si vedevano esclusivamente al cinema, oppure in televisione sul primo canale il lunedì. Il recensore cattolico doveva per forza recarsi al cinema per vedere e valutare. Immagino, scorrendo i film dell’indice che da uomo rigido di chiesa non si sia lasciato influenzare dai titoli.

Infatti ad un certo punto mi sono imbattuto in Gola Profonda  (Deep Throat II) il seguito del primo celebre film di Gerard Damiano che qui non figura come regista ma come produttore. Cosa spinge il recensore pastorale che, con deferenza letteraria chiameremo per comodità K., un pomeriggio di 35 anni fa verso una sala dove viene proiettata Gola Profonda? Cosa si nascondeva dietro quel titolo, forse la biografia romanzata di un celebre cantante lirico? E poi una volta iniziato il film, perché lo ha visto tutto? C’era qualche minima speranza di proiettarlo in una sala parrocchiale?

La valutazione del film cita anche il primo Gola Profonda che evidentemente K. non deve essersi lasciato sfuggire e si parla di un’attrice “…Linda Lovelace, ignobile protagonista dei due lavori. (…) inesistente come film; meritevole di menzione soltanto per farne oggetto di esecrazione da tutti i punti di vista. (…) Inaccettabile/licenzioso”. Ho pensato allora che quel pomeriggio, K. stanco del solito tran-tran, abbia cercato un po’ di svago. Beh, non è proprio così dato che sfogliando le pagine ho scoperto altri titoli degni di nota come:

Giochi erotici di una famiglia per bene di F.Degli Espinosa …situazioni e immagini di compiaciuta lussuria.

La poliziotta fa carriera di M.M.Tarantini che secondo me, visto quello che va in onda oggi in televisione in una sala parrocchiale si potrebbe tranquillamente proiettare.

Prossima apertura casa di piacere di Dennis Berry …Infatti compiacendosi nella lussuria e avvicinandosi spesso alla pornografia, è da inscriversi tra quelle depravazioni a scopo di mercimonio che intenderebbe denunciare.

Stringimi forte voglio la tua dolce violenza di Henry Calef  …la giovane moglie unicamente sensibile ai richiami dell’erotismo secondo o contro natura.

Calde labbra di Danilo Dani …il pasticciaccio propina pornografia mescolata con dialoghi alla Delly.

Ecco lingua d’argento di Mauro Ivaldi …con una meravigliosa Carmen Villani…il commento è mio perdonatemi.

Quant’è bella la bernarda tutta nera, tutta calda di Lucio Dandolo. Questo film io lo salverei perché c’è Mario Brega.

La missione del mandrillo di Albert Moore …Lo spettacolo, volgare e immondo, quando non è basato sulle esibizioni indecenti di epidermidi e di amplessi, cerca la via del comico…

Profonda Gola di Madame d’O di Paul Roman …Il film è unicamente un impressionante test di certa produzione cinematografica di infima serie.

Ossessione carnale di Joseph Larraz …Orripilante impasto di vampirismo tradizionale, pur senza corredo di aglio e punteruoli…

K. continuò il suo pellegrinaggio nei cinema italiani ancora a lungo.”Verranno tempi migliori” amava ripetere  nei pomeriggi freddi d’inverno.