Assia Noris è Lily, telefonista al Grand Hotel mentre Amedeo Nazzari è il miliardario americano John Woods, re della gomma e del petrolio. Si conoscono in circostanze assurde, come vuole la tradizione dei telefoni bianchi: lei in campagna tira sassate a casaccio e colpisce il parabrezza del miliardario che sta arrivando a Budapest per affari.
In albergo Woods ripensa alla ragazza, la cerca e scopre che, assieme ai familiari è a cena in hotel per festeggiare il suo prossimo matrimonio. Chiama allora il futuro sposo Paolo Zilay, interpretato da Maurizio D’Ancora, e gli offre centomila dollari se la sua fidanzata accetterà di cenare con lui. Il fidanzato sdegnato rifiuta e torna dai parenti per spiegare l’accaduto. Gli zii che tutelano la ragazza che è orfana rimangono inorriditi dalla proposta, fino a quando Paolo non rivela la cifra offerta.
La scena che segue è divertentissima e recitata magistralmente dai credibili attori di quegli anni, su tutti Ernesto Almirante ed Lauro Gazzolo i due zii di Lily. Dopo aver tuonato sulla faccia tosta degli americani e sulla loro volgarità, la discussione lentamente scivola sulla cifra e sul capriccio di un miliardario che in fondo, essendo anche giovane e di bell’aspetto non può sicuramente nuocere alla ragazza.
Lily è l’unica che si oppone ma dovrà cedere dopo l’ultimo discorso strappalacrime dello zio Stefano (Lauro Gazzolo) ai parenti ed al fidanzato imbelle. Nella sequenza sono da notare due cose: l’orologio sopra il polsino della camicia di Amedeo Nazzari (evidentemente non è invenzione dell’avvocato Agnelli) e velate allusioni alla situazione economica generale. I soldi, nonostante le bonifiche pontine e l’uomo forte al timone della nazione, servono un po’ a tutti. Gli americani, come spesso accadeva in quegli anni, sono visti come delle macchiette; buontemponi miliardari che si divertono a buttar via soldi per capriccio. Dall’alto, la mano leggera di Mario Camerini nel dirigere pellicole finanche di routine ma godibilissime.
Vi rimando come sempre su You Tube per alcune sequenze che ho caricato.