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Magis Bopp è tornato

In Letteratura on 7 dicembre 2012 at 07:01

magis bopp è tornato

Il problema dei chicchi di popcorn inesplosi, fu al centro del dibattito politico di quegli anni. Ricordo che a quei tempi la vita era difficile e, nella folle corsa verso il successo Pim Fungham picchiò molte persone.

Quando il successo gli arrise, grazie ad una fortunata serie di gialli in cui Magis Bopp, il protagonista, esordiva in ogni racconto con la stucchevole frase “Miei cari sifilitici amici…”, Pim non fu più lo stesso uomo e spesso raccontava ai vicini di aver rilevato tracce di contatti alieni sul davanzale della finestra. Probabilmente quelle tracce altro non erano che residui di smog di automobili, dato che lo scrittore spesso soggiornava per problemi di diritti legati ai suoi libri, in un parcheggio sotterraneo.

Le sue stranezze erano tuttavia poche ed oltre alla sua fissa sugli alieni che vedeva un po’ dappertutto, fantasticava spesso sui venti minuti di proiezione di quella sera di dicembre del 1896 al Salone Indiano, in cui Georges Méliès immaginò tutto il suo cinema. Ma il capitare in un’epoca sbagliata è sentimento comune, dalla pedalata obliqua di Ninetto Davoli panettiere, a Jons Jacob Berzelius che nel 1823 isola il silicio con l’idea di farne delle frittelle, senza immaginare che in futuro ne verranno fatti dei wafer.

Per uscire da questa impasse, Fungham amava rifugiarsi in montagna dove coltivava piantagioni di Pino Mugo per farne delle caramelle che masticava nei periodi si siccità intellettuale. Ma quando la sua pazzia non fu più latente e si manifestò concretamente nel saggio “Frenesia tattile”, in cui criticò aspramente lo smodato uso delle nuove tecnologie augurandosi un salutare ritorno al cembalo scrivano ed ai suoi simpatici martelletti, venne duramente attaccato. Il saggio funghamiano risultò controverso e per molti aspetti apocalittico soprattutto nel capitolo relativo ad un possibile fallout atomico dei media invischiati nella produzione di nanotecnologie.

Molti anni dopo, il primo articolo messo in vendita su eBay risultò essere un puntatore laser rotto. Pierre Omidyar, il fondatore di eBay, contattò il tizio che aveva fatto un offerta ed intendeva acquistare l’oggetto in questione per 14,83 $, spiegandogli che non funzionava. Il tale rispose meravigliato che in realtà lui collezionava puntatori laser rotti. Era il settembre del 1995 ed un nuovo mondo, senza cembali scrivani, si apriva.